I temi della settimana
ECONOMIA, BONOMI: ITALIA MEGLIO DELLE ATTESE, MA L’EUROPA DEVE DIFENDERE LA SUA INDUSTRIA
“L'industria è un asset strategico del Paese. Se il Pil ha avuto il rimbalzo del 2021 e 2022 è per la forza del manifatturiero. Per questo chiediamo attenzione sul tema: serve una politica europea sulla competitività ed è fondamentale sostenere gli investimenti delle imprese”. Così Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, intervenendo all’Assemblea dell'Unione Industriali della Provincia di Savona. “Stati Uniti e Cina stanno ponendo una sfida di competitività su Industria 5.0. La risposta non può essere quella degli aiuti di Stato, occorrono fondi sovrani per avere autonomia dalle materie prime e affrontare le transizioni. Vanno utilizzate tutte le risorse che l’Ue ha messo in campo, a partire dal Mes, rendendolo un fondo per la competitività europea. L’Italia poi deve poter disporre deii 40 mld non usati del piano Ue 2014-20. “Occorre uno stimolo agli investimenti -ha ribadito Bonomi. Il 2023 è positivo, meglio delle attese, ma con una crescita sempre dello zero virgola. Pesano vari fattori: una eventuale nuova fiammata dei prezzi dell'energia, a condizione che non si commettano errori di politica industriale, e la capacità di realizzare le riforme previste dal Pnrr. Altro elemento - ha aggiunto - la revisione del Patto di stabilità, nel 2023: “è importante capire le regole di rientro del debito, a maggior ragione per un paese come il nostro che ha un rapporto debito-pil del 145 per cento. Peserà anche l'azione della Bce: era illusorio poter restare con tassi negativi, ma se oggi il livello si può sostenere, la Bce deve stare attenta. Perché un conto è una politica monetaria per combattere l'inflazione, altro è creare le condizioni per una recessione”.
AUTO, BONOMI: SU ELETTRICO L’UE SBAGLIA. NECESSARIO UN TAVOLO PER VALUTARE IMPATTI ECONOMICI E SOCIALI
“In una situazione già complessa si stanno aggiungendo nuove emergenze: l'Ue sta accelerando verso la limitazione dei gas climalteranti, sebbene l’Europa ne generi solo l'8%. Se Cina e India non riducono le emissioni, ne paga il prezzo l'industria Ue - ha spiegato Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, intervenendo all’Assemblea dell'Unione Industriali della Provincia di Savona - secondo cui la scelta sull'auto elettrica è sbagliata: “stiamo consegnando la nostra filiera ai produttori asiatici, che determineranno il prezzo perché saranno in regime di monopolio. Il Governo dovrebbe convocare un tavolo ad hoc: ci sono in gioco 70mila lavoratori diretti, 140mila con l'indotto. E la verifica prevista nel 2026 va fatta seriamente, calcolando anche i costi sociali della sostenibilità. Non vorrei che poi si desse la responsabilità alle imprese. La transizione va fatta in modo serio. Rischiamo – ha aggiunto - di uccidere l'industria europea pensando che sia il problema quando é proprio l'industria ad essere la soluzione, sia per le tecnologie che per la ricerca. Inoltre l'Europa viene meno al principio della neutralità tecnologica: questa è la vera cosa che non va bene. Sono obiettivi che tutti condividiamo, ma vanno raggiunti in neutralità tecnologica, altrimenti quando si fa una scelta si deve determinare quali filiere moriranno”.
SUPERBONUS: LE IMPRESE PRONTE A FARE LA LORO PARTE, MA DAL GOVERNO DECISIONI SENZA UN CONFRONTO PREVENTIVO
“Bisognava confrontarsi con le imprese prima: quello che lascia perplessi non è la scelta, non convince che si debbano prendere decisioni affrettate gettando nel panico famiglie e imprese e poi - solo dopo - convocare le parti”, ha detto il Presidente Carlo Bonomi intervenendo sul decreto legge del Governo che ha cancellato i Superbonus edilizi. Le imprese vogliono dare prova di un’assunzione di responsabilità, proponendo di consentire cessioni di primo grado tra privati. In questo modo l’industria italiana potrebbe comprare i crediti bloccati". Bisogna confrontarsi con le imprese prima di prendere le decisioni. Il nostro timore – ha aggiunto Bonomi - è che si faccia così anche per la revisione degli incentivi alle imprese (il testo di legge delega è approdato in cdm).”
SUD, CONFINDUSTRIA: ZES FONDAMENTALI PER LO SVILUPPO, NECESSARIO CONFRONTO PERMANENTE. PRONTI A COLLABORARE CON IL MINISTRO FITTO
Si è tenuto giovedì 23 febbraio l’incontro tra Vito Grassi, Vice Presidente di Confindustria e Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale, Pasquale Lorusso, Vice Presidente per l’Economia del Mare, e Giuseppe Romano, Commissario Straordinario di Governo delle ZES Campania e Calabria, sul tema delle Zone Economiche Speciali. “Nel corso dell’incontro c’è stata totale convergenza nel confermare che le ZES rappresentano uno strumento imprescindibile per coniugare sviluppo produttivo e logistico del Sud e imprimere impulso agli investimenti pubblici e privati, trasformando il Mezzogiorno in una piattaforma logistica europea al centro del Mediterraneo”. Così Confindustria in una nota, affermando che “proprio per questi motivi e visti i risultati positivi, auspichiamo che si renda permanente la collaborazione con le Istituzioni volta a condividere esperienze e valutazioni sulle opportunità e le criticità legate al funzionamento delle ZES. Chiediamo quindi al Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, la massima attenzione ad uno strumento così importante per lo sviluppo del Meridione, dando seguito al dialogo già avviato”. Per il VP Grassi, “E’ stato il lavoro congiunto tra Istituzioni, Sistema Confindustria e Commissari Straordinari ZES a favorire il consolidamento del quadro normativo, che rende ormai le ZES finalmente operative e in grado di sostenere l’insediamento e lo sviluppo delle imprese al Sud. Per questi motivi, l’auspicio di Confindustria è di intensificare il confronto con il Ministro Fitto”. Secondo il VP Lorusso, “Le Zes rappresentano uno strumento privilegiato per sviluppare e potenziare l’Economia del Mare, in particolare nel Mezzogiorno che, con oltre il 45% del totale delle imprese e un terzo del totale degli addetti, ha un ruolo strategico per la crescita dell'intero Paese. È fondamentale proseguire sulla strada già intrapresa per valorizzare al massimo questo strumento”.
CONGIUNTURA FLASH FEBBRAIO: L’ECONOMIA ITALIANA TIENE ED EVITA LA RECESSIONE
L'economia italiana procede meglio delle attese e si avvia ad evitare la recessione anche all'inizio del 2023. E’ la fotografia scattata dal Centro Studi Confindustria nella Congiuntura flash di febbraio che sottolinea “l'ottima tenuta” dell'economia italiana nel 2022, con i settori dell'industria e dei servizi in crescita. La crescita italiana è quindi decisamente “migliore delle attese” anche se è prevista in discesa rispetto al +3,9% dello scorso anno, “a un valore molto più basso nel 2023”. Nelle più recenti previsioni dei principali istituti, osserva Confindustria, “pur con delle differenze tra stime poco sopra o sotto il +0,6%, c'è una generalizzata e importante revisione al rialzo rispetto alle stime post-estate 2022, quando ci si aspettava una stagnazione o una moderata recessione, a causa del caro energia. La variazione acquisita del Pil per il 2023, quindi, è risultata di +0,4% e non intorno allo zero come si pensava qualche mese fa. Ci sono segnali positivi anche sul fronte dell'inflazione perché la discesa dei prezzi del gas e, in generale, dei prezzi dell'energia, sta favorendo una frenata dell'inflazione anche se la dinamica al netto di energia e alimentari è in salita. Uno scenario che lascia intravedere la fine del rialzo dei tassi di interesse entro il 2023. Tengono i consumi ma la spesa delle famiglie è prudente”.
Zona Industriale Servizi - S.S. 80 Km. 86,400
Palazzo Infomobility - 64100 Sant'Atto (Teramo)
Tel. 0861 / 232417
E-mail: info@confindustriateramo.it