I temi della settimana
UCRAINA: IMPRESE ITALIANE IN PRIMA LINEA PER LA RICOSTRUZIONE. RIPRISTINARE I LEGAMI PER PACE E RINASCITA DEL PAESE
“Dalle infrastrutture all'energia, passando per l'agroindustria, la meccanica, il settore della salute, il digitale e la siderurgia: le imprese italiane, dalle grandi alle Pmi, sono in prima linea. L'industria italiana intende lavorare con decisione ed entusiasmo per mettere a disposizione dell'Ucraina tutte le proprie capacità di investimenti e produttive, vuole svolgere un ruolo da protagonista nella ripresa economica. E Confindustria, con tutte le sue articolazioni, non farà mancare un adeguato sostegno”. Così Barbara Beltrame, vice presidente per l'internazionalizzazione, nel corso della Conferenza bilaterale per la ricostruzione dell’Ucraina di Roma. “L'industria italiana può contare su tecnologie - ha detto la VP - e su filiere che si adattano perfettamente alle esigenze di ricostruzione e sviluppo dell'industria ucraina, i panel hanno messo in luce come le imprese possano offrire un contributo sostanziale con tecnologie d'eccellenza e competenze ad alto valore aggiunto, sinergie che puntano al lungo periodo, andando oltre la ricostruzione, in una visione di ammodernamento del paese, in linea con gli standard europei, fondamentali ora che l'Ucraina ha ottenuto lo status di candidato all'ingresso nella Ue”. Secondo Beltrame, “oggi più che mai, è urgente ripristinare i legami, perché attraverso la ricostruzione si può costruire un futuro di pace e rinascita, fondato su libertà e difesa dell'ordinamento internazionale. Negli anni prima del conflitto, l'Italia era il 3° partner commerciale a livello Ue, con un interscambio di oltre 5 mld€ nel 2021, +50% rispetto al 2020. Sono emerse già collaborazioni possibili nella logistica integrata, un settore - ha detto - che vede concretizzarsi al Dry Port di Horonda, piattaforma ferroviaria di smistamento verso l'Europa che collegherà l'Ucraina all'interporto Quadrante Europa di Verona”.
RAPPORTO PMI CONFINDUSTRIA E CERVED, FOCUS MEZZOGIORNO-PUGLIA: RIDURRE I DIVARI PUNTANDO SUGLI INVESTIMENTI
È stato presentato il focus territoriale Mezzogiorno-Puglia del Rapporto Regionale PMI 2022 realizzato da Confindustria e Cerved, in collaborazione con Unicredit. Si tratta di un approfondimento sulla performance delle PMI pugliesi e del Mezzogiorno. Nell’evento che si è tenuto a Bari, realizzato in collaborazione con Confindustria Puglia, è emerso come la tendenza in atto sia un aumento dei divari tra Mezzogiorno e resto del Paese, cui sembra aggiungersi una nuova divergenza tra Italia e resto d’Europa.
“Le imprese italiane stanno affrontando un nuovo scenario di complessità e incertezza che ne peggiora la situazione finanziaria già appesantita dall’ampio ricorso al debito. In questa fase, è essenziale incentivare i nuovi investimenti, in particolare delle PMI, con interventi tesi a sostenere la liquidità e favorirne l’accesso a strumenti di finanza alternativa. Vanno sfruttate appieno le leve strategiche rappresentate dalla politica di coesione e dal PNRR, e si deve puntare su una riforma fiscale che favorisca gli investimenti, preservando le misure agevolative efficaci oggi esistenti, a partire dai crediti d’imposta 4.0 e da quelli per il Mezzogiorno e le ZES”. Così Emanuele Orsini, Vicepresidente per il Credito, la Finanza e il Fisco, in occasione della presentazione del focus. Per Vito Grassi, Vicepresidente e Presidente del Consiglio delle Rappresentanze regionali e per le politiche di Coesione territoriale, “l’efficace attuazione del PNRR e il rilancio della Politica di coesione rappresentano una sfida cruciale per l’Italia, sia in termini di opportunità di crescita, sia in termini di credibilità verso l’Ue. Confindustria sta facendo la propria parte nel fornire proposte e contributi: l’ipotesi di una rimodulazione dovrà tener conto dei criteri di allocazione territoriale e dell’obiettivo prioritario che Pnrr e Fondi Coesione si prefiggono, vale a dire di ridurre i divari territoriali e riallineare il Mezzogiorno su un sentiero di crescita nazionale”.
Leggi il comunicato e il rapporto Pmi Mezzogiorno Confindustria - Cerved
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